Dialogo

Fra un vecchio medico (G.Bert) ed una studentessa pensierosa
intercettato da Silvana Quadrino
Medico
Confesso di fare fatica a immaginare come è oggi avere ventidue, ventitrè anni, e voler fare il medico. Per esempio mi chiedo se per una “studentessa pensierosa” come te i libri sono stati importanti, per farti diventare quella che sei e anche per farti scegliere questa strada. Io oggi so che anche se nella mia vita ho letto migliaia di libri, quelli che contano, che ricordo, che ancora mi coinvolgono sono poche decine, letti quasi tutti prima dei venticinque anni. Sono quelli gli anni in cui costruisce la bussola che ti guiderà nelle molteplici vite che ti aspettano; gli anni in cui impari a costruire mappe, mappe di mappe, narrazioni… Che ti permetteranno di muoverti nella terra incognita che ti attende con un misto di ansia e di curiosità. Senza la curiosità, che si sviluppa e si coltiva da giovani, resta solo l’ansia o la routine rassicurante ma desolata. Per te la strada che hai scelto di percorrere è quella della facoltà di Medicina, poi altre strade si apriranno, la scelta della specialità, il luogo in cui lavorare, il modo in cui lavorare. Cosa ti sta preparando a tutto questo?