Sembravano così felici

Romanzo di Silvana Quadrino
Recensione di Paola Giordano
Sotto l’albero di Natale, c’era anche lui. Insieme ad altri suoi simili, è stato scartato e molto apprezzato...ma non il primo ad essere letto. Nel periodo natalizio, si sa, è preferibile qualcosa di più leggero e confortevole e, in quel titolo, si celava qualcosa di sospetto: “Sembravano così felici”.
Parlerà di crisi di coppia, farà venire dubbi o pensieri tristi...? Meglio rimandare…
Poi, una domenica pomeriggio, finisce tra le mie mani: uno sguardo ai due ragazzi sulla copertina, uno al fianco dell’altra con le loro bicilette.
La mia, di bicicletta, da un po’ di tempo in garage…è ora di tirarla fuori e sgranchirsi le gambe.
Così inizia l’avventura, che ora ho il piacere di raccontare.
Dopo le prime pedalate un po’ faticose, si apre un paesaggio meraviglioso: i personaggi del romanzo diventano subito amici a cui ti affezioni, segui le loro storie con passione…e alla fine del capitolo, fai fatica a passare a quello successivo. Vorresti stare ancora un po’ lì con loro, in silenzio, ammiccando sorrisi di complicità, a tenere compagnia a ciò che è rimasto: la paura del vuoto, o del troppo pieno, il bisogno di curare una ferita, di consolare ed essere consolati, il tentativo di rispondere a una domanda, la possibilità di dare voce a un rimorso o a un rimpianto, la voglia di esprimere un desiderio.
Poi cerchi di scrollarti di dosso tutte quelle sensazioni, per essere pronta ad un’altra storia...ma ancora non riesci, qualcosa ti resta appiccicato, perché ti riguarda: allora, che fai ? Raccogli quei pensieri, li metti in un cassetto e decidi di lasciarlo aperto, non importa se fa disordine…deve rimanere in vista, se no te ne scordi ..e sarebbe un peccato: c’è qualcosa di importante per te.
E così via, una storia dietro l’altra: Marco e Monica e le foto dimenticate, i litigi di Massimo e Alessandra per delle stupidaggini (ma erano davvero tali?), Gloria e Giulio, Max e Sofia, Alberto e Catia, Giulia e Aldo e il pericolo di una storia virtuale, Guido e Angela e la coraggiosa Alice, Giorgia e Yuri, Ada e Alfredo e i colori di un amore autunnale, e per finire Antonella e Franco sorpresi nel mezzo della pandemia.
In ogni storia, la coppia di protagonisti non è mai da sola: ci sono mamme, papà, figli, figlie, bambini, bambine, sorelle, suocere, datori di lavoro, ex fidanzati, amici e amiche, di vecchia e nuova data.
Da eccellente narratrice sistemica quale Silvana Quadrino è, la sua descrizione degli episodi di vita prende piega in modo del tutto naturale, dando voce a persone diverse, senza far ricadere colpe su nessuno né indirizzare simpatie o antipatie.
Quando un personaggio inizia a starti antipatico, poche righe dopo senti la sua voce, quello che ha da dire, ed ecco che diventa...beh non l’eroe del romanzo, ma nemmeno un mostro.
Forse è proprio questo il bello del romanzo e il motivo per cui ne consiglio la lettura a chiunque: non ci sono eroi o eroine né fate turchine o lupi cattivi, come nelle favole. Ci sono donne e uomini, di tutte le età ed estrazioni sociali, che fanno fronte ad un momento critico nella loro storia di coppia e di famiglia. E chi li racconta è capace di farlo con l’arte della delicatezza, spostando lo sguardo più volte e dando voce ai personaggi come a strumenti musicali diversi, qualcuno a volte un po’ stonato, ma la musica non si interrompe mai e il risultato è un gran bel concerto.
Alla fine del libro, non resti a mani vuote: quel cassetto si è riempito di pensieri, domande, ricordi, riflessioni…e se vuoi, quando vuoi, a piccole dosi, puoi iniziare anche tu a raccontare la tua storia, tu… e i tuoi amori.
Grazie Silvana, hai fatto un regalo grandissimo a tutte le persone che avranno la voglia, l’opportunità e la fortuna di leggere questo romanzo.
“Amori e disamori nel tempo dell’incertezza”, che è anche tempo di speranza, non dimentichiamolo mai.
Paola Giordano
Gennaio 2022
Tags: S.Quadrino, Libri, P.Giordano